lunedì 27 ottobre 2014

"A Spasso con Dante" - Dante a New York, il Canto XXVI dell'Inferno (il ...



Manlio Marano - La Divina Commedia, Lectura Dantis 

Dante non è solo patrimonio di Firenze, ma dell'Italia tutta. In realtà Dante è patrimonio del mondo intero. Cercheremo di portare un canto in ogni città di Italia e del mondo, dando priorità ai posti che hanno una qualche relazione con il Sommo Poeta.
Non sono un attore, non un professore, non un poeta. Sono semplicemente appassionato di Dante e della Divina Commedia. Siate indulgenti.

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domenica 26 ottobre 2014

"A Spasso con Dante" - Dante a Fiuggi, il Canto XIX dell'Inferno (Bonifa...



Manlio Marano - La Divina Commedia, Lectura Dantis 

Dante non è solo patrimonio di Firenze, ma dell'Italia tutta. In realtà Dante è patrimonio del mondo intero. Cercheremo di portare un canto in ogni città di Italia e del mondo, dando priorità ai posti che hanno una qualche relazione con il Sommo Poeta.
Non sono un attore, non un professore, non un poeta. Sono semplicemente appassionato di Dante e della Divina Commedia. Siate indulgenti.

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giovedì 23 ottobre 2014

"A Spasso con Dante" - Dante a New York, il Canto X dell'Inferno (Farina...



Manlio Marano - La Divina Commedia, Lectura Dantis

Dante non è solo patrimonio di Firenze, ma dell'Italia tutta. In realtà Dante è patrimonio del mondo intero. Cercheremo di portare un canto in ogni città di Italia e del mondo, dando priorità ai posti che hanno una qualche relazione con il Sommo Poeta.
Non sono un attore, non un professore, non un poeta. Sono semplicemente appassionato di Dante e della Divina Commedia. Siate indulgenti.

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mercoledì 15 ottobre 2014

"A Spasso con Dante" - Dante a Napoli, il Canto V dell'Inferno (Paolo e ...





Lectura Dantis a Napoli, piazza del Plebiscito.

In una visione simbolica il numero 5 rappresenta i 5 sensi, dunque la sensualità, pertanto si lega all’erotismo. Il V Canto dell’Inferno è infatti dedicato ai lussuriosi, i quali hanno rifiutato, in qualche modo, i precetti del cristianesimo. Il Canto in parola è forse il più famoso della Divina Commedia e racconta la storia di Paolo e Francesca (sulla quale, tra l’altro, D’Annunzio ha scritto un’intera tragedia). Francesca si innamora di suo cognato, Paolo Malatesta, in un momento storico-culturale in cui i matrimoni erano semplice compravendita. Un giorno, mentre leggevano la storia di Lancillotto e di Ginevra, nel momento in cui questi si baciavano, essi fecero lo stesso, bruciati com’erano dalla passione, consumando l’adulterio. D'altra parte non è possibile sfuggire all’amore che “al cor gentil ratto s'apprende” costringendo colui che è amato a ricambiare l’amore. Essi non possono quindi non cadere nella “trappola” dell'amore. Ma questa teoria dell’amore cortese contrasta con la visione del cristianesimo, la cui base è l’amore fedele. Dante prende in esame l’esempio di Paolo e Francesca, i quali si sono abbandonati alla passione allontanandosi dalla ragione. Però l’atteggiamento di Francesca è quello di chi non ha rimorsi, e molti sono i richiami che ella fa all’amore cortese. Non c'è nulla di imperfetto nel V Canto dell'Inferno, e la sublime bellezza dei versi che lo compongono dimostra che si trattava di certo di uno dei canti preferiti dal poeta fiorentino. In ogni caso, tuttavia, Francesca ha peccato, e il suo peccato consiste nella voluta negazione dell’ordine di Dio, basato sul vincolo del matrimonio. Dante ascolta Francesca, la quale sconquassa l’aria del cerchio in cui si trovano. La bufera rappresenta la forza della passione, che spezza i freni dell’intelletto. In questa immagine sono presenti figure impalpabili, come Paolo e Francesca, i quali si avvicinano a Dante con il desiderio di parlargli. La ragazza racconta la tenace passione per Paolo, al quale rimane ancora legata (“e il modo ancor m’offende”). Al termine del suo dialogo con Francesca, Dante sviene per la commozione, poiché una parte di lui vorrebbe assolvere Francesca. Egli sviene per la violenza della passione di Francesca, che, ad un certo punto, lo sovrasta. Ma l’amore non è un sentimento egoista che lega due amanti. L’amore è la volontà di migliorare se stessi per fare felice l’altro, dunque pone la persona che si ama al di sopra di se stessi. Per Dante, dunque, quello tra Paolo e Francesca non è amore: essi sono solo un pezzo di ferro e uno di calamita che si attraggono magneticamente. Il loro non è l’amore dei “cuori gentili”. L’idea di partenza che Dante ci propone dell’amore, è quella di un sentimento che potenzia le capacità positive dell’individuo, il quale cerca di migliorarsi per il bene dell’altro. Questo amore è caritas. Dante, infatti, innamorandosi di Beatrice, cerca di tendere alla perfezione. Ella è la purezza personificata, la dimensione eterea a cui bisogna pervenire. L’amore di Dante si nutre di conoscenza. L’amore di Dante si ispira a un modello di perfezione, per questo non è pensabile che esista. Curioso è l'atteggiamento di Paolo, la cui presenza, nell'incatenarsi delle rime, a stento si sente. Sembra quasi che abbia fatto tutto Francesca, e che Paolo sia la vittima di un gioco di tentazione al quale non ha potuto fare a meno di prestarsi. Ritorna il topos della "donna tentatrice", nel quale Dante, pur sempre uomo del suo tempo, non riesce a non cadere.


Non sono un attore, non un professore, non un poeta. Sono semplicemente un amatore di Dante e della Divina Commedia. Siate indulgenti.


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martedì 14 ottobre 2014

"A Spasso con Dante" - Dante a Firenze, Il Canto I dell'Inferno



"A spasso con Dante"

Cercheremo di portare un canto in ogni città di Italia e del mondo, dando priorità ai posti che hanno una qualche relazione con il Sommo Poeta.
Dante non è solo patrimonio di Firenze, ma dell'Italia tutta. In realtà Dante è patrimonio del mondo intero.
Non sono un attore, non un professore, non un poeta. Sono semplicemente un appassionato di Dante e della Divina Commedia. Siate indulgenti.

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